Notti tossiche: Socialità, droghe e musica elettronica per resistere attraverso il piacere

Nel podcast di oggi Michele Dentico (Università Roma La Sapienza) intervista Enrico Petrilli (Università Milano-Bicocca) sul volume dal titolo “Notti tossiche: socialità, droghe e musica elettronica per resistere attraverso il piacere” di cui è autore.

Notti tossiche esplora il potenziale politico dell’andare in discoteca attraverso una grammatica diversa da quella dell’attivismo tradizionale, concependo il clubbing come una guerriglia micropolitica votata al presente, in cui corpi e piaceri sono il punto d’appoggio del contrattacco. Per riuscirci è necessario: primo, riconoscere come la somatofobia – il rifiuto dell’immanenza della carne a favore della trascendenza del pensiero – abbia modellato la storia dell’Occidente; secondo, mettere in pratica il (contro)sapere edonico elaborato da quegli artisti, intellettuali, soggetti LGBT, femministe e queer che per primi hanno riconosciuto le potenzialità insurrezionali del piacere.
Il risultato è un’immersione totalizzante in un microcosmo prodotto dall’incontro tra suoni, sguardi, sostanze ed energie per indagare la capacità del clubbing di configurarsi come spazio di resistenza alla managerializzazione del sé e all’anestetizzazione sociale del regime post-disciplinare contemporaneo.

Sullo stesso tema, Enrico consiglia:

Preciado P.B. (2015) Testo tossico: sesso, droghe e biopolitiche nell’era farmacopornografica, Roma, Fandango.

Macarone Palmieri F. (2014) Tanz Berlin. Oltre il muro del clubbing, Roma, Manifesto Libri.

Shepard B. (2009) Queer political performance and protest: play, pleasure and social movement, New York, Routledge.

Buon ascolto!

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